Alimenatzione durante i primi 6 mesi di vita del neonato

Secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’allattamento al seno è il modo naturale di alimentare il lattante ed il bambino. L’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi assicura una crescita, uno sviluppo ed una salute ottimali. Dopo quest’età, l’allattamento al seno, con l’aggiunta di alimenti complementari appropriati, continua a contribuire alla crescita, allo sviluppo ed alla salute del lattante e del bambino.

Il latte materno, laddove è possibile, rappresenta l’alimento d’eccellenza per la crescita del neonato, perché è specifico per ogni bambino, la sua composizione varia nell’arco della giornata e si modula in base alle esigenze nutritive e di sviluppo. Fin dai primi giorni è un alimento prezioso, sempre pronto all’uso, alla giusta temperatura, igienico e che contiene, oltre ai principi nutritivi, anche immunoglobuline (anticorpi trasmessi dalla mamma). Inoltre, con la suzione al seno materno, viene soddisfatto il bisogno psicologico di sicurezza del bimbo e si favorisce il legame speciale tra mamma e bambino basato sul contatto fisico.

Alimentazione dopo il sesto mse ...

Dal sesto mese di vita compiuto, il latte materno da solo non è più sufficiente a soddisfare i bisogni nutritivi del bambino. Si può iniziare dunque il cosiddetto svezzamento, con l’aggiunta di cibi solidi e semisolidi. A questa età è ormai pronto da ogni punto di vista (psicologico, motorio, digestivo) a un tipo di nutrimento diverso dal latte e potrà accettare il cucchiaino e gestire la deglutizione di cibi densi.

A prescindere dai bisogni nutrizionali, lo svezzamento rappresenta un momento delicato e importante per l’acquisizione di comportamenti e attitudini del piccolo di fronte alle esperienze olfattive e gustative nuove.

 

Cibi raccomandati 

Così come per gli adulti, anche per le diete dei bambini al di sotto dei tre anni è raccomandato il consumo di frutta, verdure, cereali e legumi. Questi alimenti, infatti, forniscono vitamine, minerali, amido e fibre, proteggono da carenze di micronutrienti e hanno un basso contenuto di grassi. 

Inoltre, è opportuno che i bambini assumano una giusta dose di proteine, di origine preferibilmente animale. Le diete vegetariane o vegane, infatti, possono comportare nei più piccoli un rischio di carenze nutrizionali, in particolare di ferro, zinco, riboflavina, vitamina B12, vitamina D e calcio.

 

Cibi sconsigliati

Tra gli alimenti sconsigliati figurano (oltre ai cibi particolarmente grassi e pesanti) il tè, le bevande zuccherate e il miele. 

Inoltre occorre porre attenzione, nella fase dello svezzamento, all’offerta di cibi salati e ad alto contenuto proteico. Gli errori più comuni nella prima alimentazione sono dovuti, infatti, all’eccesso di formaggio, formaggini e carne, che appesantiscono il metabolismo del bambino e possono anche orientare le sue preferenze future verso un’alimentazione meno sana, con troppe proteine e con troppo sale.

La ricerca scientifica ha dimostrato che l’eccesso proteico nei primi due anni di vita correla con l’obesità in età adulta.

 

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